Sarebbe stato perfetto.
Oh, lo sarebbe stato, se solo questa notte non avesse avuto un giorno ad attenderla.
Tra qualche ora farà luce e tu non avrai più quello sguardo, la tua testa non sarà più inclinata in quel modo.
È questo a non rendere perfetto il tempo con te – l’attesa della prossima sera e la certezza che non potrà essere più questa.
Perché nessuna sera può essere perfetta finché ci sarà un giorno ad aspettarla.
Ma ora, ora è quasi mezzanotte.
Ho un drink con una fetta di limetta e questa canzone.
E c’è bellezza in certi momenti.
C’è bellezza nella sera che scivola nella notte lasciandoti l’illusione che il tempo sia anche un po’ tuo.
Anche se sai.
Sai già che te ne spetta un pezzetto tanto piccolo da farti sentire un ladro.
Ladri di tempo.
Ecco che siamo.
Ladri di attimi.
E serate e notti e canzoni e birre in solitudine e ricordi e una melodia che rende più dolce lo sfumare della sera che muore nella notte.
Ladri di tempo in attesa di un nuovo giorno – la paura di una nuova alba.
E vorrei scappare ai poli, sei mesi alla volta, inseguendo la notte eterna per uccidere il giorno.
Vorrei non vedere l’alba e tutto quel che c’è sotto al sole, perché dove arriva la luce arrivano le nostre vite e là siamo noi.
E vorrei scappare ai poli, sei mesi e sei mesi, a cercare la notte infinita.
La notte perfetta.